Exhibition

Broken Mirror esposto a FotoIstanti by Filippo Venturi

Il mio lavoro Broken Mirror sarà esposto nel Festival FotoIstanti a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), in Piazza Caduti n. 1.


AGGIORNAMENTO: Qualche foto dello spazio espositivo!

Padiglione Seoul-Pyongyang al Festival Countless Cities, la Biennale delle Città del Mondo by Filippo Venturi

Alcune fotografie dall'inaugurazione del festival Countless Cities, la Biennale delle Città del Mondo, a Palazzo Tortorici a Mazzarino (Sicilia), visitabile dal 24 giugno 2023 al 28 gennaio 2024. In particolare del padiglione Seoul-Pyongyang, da me curato

Per la prima volta, i miei 3 capitoli fotografici sulla penisola coreana sonno esposti assieme. A circa un mese dal 70° anniversario della fine della Guerra di Corea (in realtà Corea del Sud e Corea del Nord risultano ancora in guerra perché, alla firma dell’armistizio di Panmunjeom del 27 luglio del 1953, non è mai seguito un trattato di pace), dopo Korean Dream e Made in Korea, esordirà anche l'ultimo capitolo Awakenings, sui nordcoreani (in prevalenza donne) che sono fuggiti dal paese.

L’evento è organizzato da FARM CULTURAL PARK!

Articolo sulla mostra Civilization pubblicato su FotoIT by Filippo Venturi

Sulla rivista FotoIT di novembre 2022, all’interno della rubrica “Visti per voi”, è uscito un mio articolo su Civilization: una mostra epocale comprendente 300 immagini di oltre 130 fotografe e fotografi, provenienti da cinque continenti diversi. Un progetto che si prefigge uno scopo ambizioso, quello di aprire una riflessione sul presente e sul futuro del mondo, sempre più interconnesso e globalizzato, ricco di innovazioni, scoperte e opportunità, ma anche di errori, egoismi e mancanza di visione a lungo termine, che causano conseguenze capaci di mettere a rischio la sopravvivenza stessa dell’umanità […]

La mostra, che ha inaugurato a Forlì il 17 settembre, sarà visitabile fino all’8 gennaio 2023!

Il link ufficiale della rivista è questo: http://www.fotoit.it/2016/2022/11/04/novembre-2022

Mostra fotografica Linea con/temporanea R0 by Filippo Venturi

Linea con/temporanea R0

Un itinerario fotografico in sette fermate per scoprire luoghi e persone del quartiere intorno ad EXATR.
La mostra, esposta per le vie della città, è sempre visitabile dal 7 al 20 novembre

Tappe della mostra urbana:
- Punto di partenza: EXATR (Via Ugo Bassi 16, Forlì)
- Via Valzania
- Via Regnoli (P.le Indipendenza)
- Viale Matteotti
- Via Manzoni (angolo V.le Stazione)
- Portici (ingresso Stazione)

Sabato 12 novembre 2022, ore 11.00
Passeggiata con gli autori
Partenza da EXATR (Via Ugo Bassi 16, Forlì)
Link all’evento su Eventbrite.it

Il progetto è il risultato del Workshop di Esplorazione Urbana a cura di Filippo Venturi.

Hanno partecipato e fotografato il quartiere:
Alice Verzella, Arianna Guerrini, Aris Tsopanellis, Federica Nannini, Gianna Colombari, Giulia Da Fermo, Ilaria Cottu, Marco Piffari, Matteo Crociani, Michela Guardigli, Silvia Strocchi, Valeria Errani.

Progetto parte di Linee di Rigenerazione, un percorso di esplorazione, osservazione, pratiche e interventi diffusi che connette EXATR ai quartieri vicini, abilitando le relazioni tra luoghi e comunità.

A cura di Spazi Indecisi
In collaborazione con EXATR
Con il sostegno di Comune di Forlì, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Romagna Acque | Società delle Fonti, Mondoffice srl

Pollution Valley esposto alla Biblioteca Classense by Filippo Venturi

A Ravenna, presso la Biblioteca Classense, è esposta una selezione di 12 immagini del mio lavoro Pollution Valley!
La mostra, assieme ad altre, rientra nell'ambito del Convegno regionale della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).
Sotto il volantino dell’evento.

Mostra fotografica Ambiente Clima Futuro by Filippo Venturi

Filippo Venturi – Dal portfolio Pollution Valley

Anche il mio lavoro fotografico “Pollution Valley” sarà esposto nella grande mostra fotografica che inaugurerà al CIFA - Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, dal 18 giugno al 10 settembre 2022!

Di seguito l’articolo di Art-Vibes:

FIAF - "Ambiente Clima Futuro”, il nuovo progetto fotografico collettivo nazionale
228 autori e oltre 1500 immagini per la prima iniziativa di documentazione fotografica e analisi interpretativa del fenomeno 
della tutela ambientale nel nostro Paese, realizzato da fotografi professionisti e amatoriali.

La FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche – e la Fondazione CENSIS presentano il progetto “AMBIENTE CLIMA FUTURO”, la prima iniziativa di documentazione fotografica e analisi interpretativa del fenomeno della tutela ambientale nel nostro Paese, realizzato da fotografi professionisti e amatoriali.

Nel particolare momento di passaggio che stiamo oggi vivendo, a cavallo tra un passato segnato da inquinamento, spreco delle risorse, cattiva gestione del territorio, problema dei rifiuti e cambiamenti climatici, e un presente dove le buone pratiche, sia a livello pubblico che privato, vanno nella direzione di un futuro con una maggiore attenzione per l’ambiente e per il suo equilibrio, il Progetto

Fotografico della FIAF vuole essere un’occasione per riflettere su questi processi di trasformazione, raccontando sia i luoghi e le attività dove esistono progetti ed esperienze di recupero per un ritorno ad un ambiente più naturale, sia quelle situazioni dove sono ancora in corso sfruttamento e depauperamento per sostenere un sistema economico sempre più bisognoso di risorse difficilmente rinnovabili, in un ritmo di crescita inconciliabile con il mantenimento di un equilibrio naturale.

La grande mostra fotografica del nuovo progetto nazionale “AMBIENTE CLIMA FUTURO”, di cui BPER Banca è main sponsor, verrà inaugurata sabato 18 giugno 2022 presso il CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (Via delle Monache 2), a partire dalle ore 17,30. La mostra rimarrà poi aperta fino a sabato 10 settembre 2022.

Gli autori iscritti per partecipare al progetto nazionale “AMBIENTE CLIMA FUTURO” sono stati 1.161, 1.032 dei quali hanno inviato le loro opere per la selezione. Le immagini arrivate sono state 14.448. Sono stati selezionati 228 autori con un totale di circa 1.516 fotografie, in rappresentanza di 18 Regioni italiane.

Anche gli appassionati di audiovisivi, supportati dal Dipartimento DIAF hanno inviato le loro opere con 24 partecipanti e 27 opere prodotte.

Il progetto è stato realizzato anche grazie al sostegno di FUJIFILM Italia coinvolgendo 10 fotografi molto conosciuti nel mondo FIAF, offrendo loro la possibilità di interpretare il tema “AMBIENTE CLIMA FUTURO” con la qualità straordinaria delle fotocamere digitali mirrorless Serie X e ottiche FUJINON.

Ogni autore ha seguito la propria inclinazione con il linguaggio più congeniale. Il risultato è un’opera corale di disvelamento della percezione collettiva della crisi climatica e delle condizioni in cui oggi versa il Paese, raccolta in un documentato unico che costituisce il catalogo della mostra nazionale e che contiene tutte le opere esposte, selezionate da una commissione di esperti.

In alcuni lavori, come riportato nella prima parte del libro, il nostro habitat è visto dall’alto, come fossimo astronauti che ogni volta si meravigliano della bellezza, della vastità, dell’incongruenza, delle forme che ci rendono piccoli e che ci fanno comprendere chi sia, davvero il più forte: è il genere umano a doversi adattare, a dover cambiare, perché la natura si trasformerà e potrà forse farne a meno.

Altri racconti fotografici, invece, sono ritmati da immagini astratte. Sono mondi di senso, intrecci, pretesti che rappresentano il confluire degli argomenti l’uno nell’altro, nell’organismo complesso e affascinante che è l’ambiente, nel rapporto d’amore e conflitto che il genere umano ha con la natura. Così fluidamente, nel libro, abbiamo cercato di partire dall’aria e dall’inquinamento atmosferico, per passare ai paesaggi naturali e alla nostalgia che percepiamo di fronte alla forza immane delle opere d’arte dipinte dalla natura.

Il grande tema dell’abbandono, dell’incuria delle forme umane e della riappropriazione da parte della vegetazione si trasforma nella rappresentazione dei territori malati, feriti profondamente dalle esigenze di sfruttamento. Il territorio urbano ha un suo fascino non sempre inconsapevole: i nostri autori hanno cercato lo stridore di una inconsulta occupazione di spazio, ma anche le inattese armonie tra mondi che parrebbero inconciliabili.

Poi c’è il mondo dell’acqua nelle infinite declinazioni dell’uso, del recupero, della protezione, del governo e dello studio che sfocia però nelle tragedie delle devastazioni a causa di eventi derivanti dai cambiamenti climatici: inondazioni, tsunami, tempeste, incendi (purtroppo e troppo stesso anche di natura dolosa). Il riciclo e il recupero si mostrano nelle forme più sorprendenti, anche quando banali: è la voglia di vivere e di far rivivere, la nuova vita che tutti speriamo di poter guadagnare è una forma di speranza e una rilettura di prodotti usati e usurati eppure capaci di adattarsi a nuovi usi con la sapienza di una industria attenta, di un artigiano, del cittadino rispettoso. Infine, l’energia prodotta da fonti rinnovabili, la vera scommessa del futuro e i comportamenti virtuosi raccolti in microstorie di passione e volontà. Nel mezzo c’è la protesta degli ultimi anni, purtroppo spenta dalla pandemia, ma che ritornerà, certamente, più forte di prima.

Ma non mancano progetti fotografici che ci danno un segno di speranza, con l’idea che i nostri sforzi ci saranno e non saranno vani. Ecco, quindi, i giovani sorridenti che immaginano il futuro coi loro disegni, un giardino di arte contemporanea a dimostrare che tecnologia e poesia possono e debbono convivere a servizio del mondo naturale di cui l’uomo fa parte e poi l’impegno di ognuno in un grande mosaico sul quale tutti dobbiamo posare la nostra tessera.

Mostra fotografia “Ambiente Clima Futuro
18 giugno – 10 settembre 2022.
CIFA, Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena (AR), Via delle Monache 2.

Interchange Festival, Batumi (Georgia) by Filippo Venturi

(English version below)

Nei giorni scorsi ha inaugurato il Festival Interchange di Batumi (in Georgia), dove è esposto anche il mio lavoro sul Kazakistan “2030 Birth of a Metropolis”, grazie al premio vinto l’anno scorso! Una anteprima del lavoro è visibile qui: 2030 Birth of a Metropolis.

Il 6 luglio 2018 (Capital Day) il Kazakistan ha festeggiato il 20° anniversario della capitale, Astana.
In precedenza era Almaty a godere di questo ruolo ma, nel 1997, il presidente Nazarbayev decise di nominare una nuova capitale in posizione più centrale, lontana da zone altamente sismiche e progettata a tavolino per trasformare quella che era una città di provincia (Akmola, rinominata Astana nel 1998) in una delle metropoli più moderne al mondo.

Per raggiungere il suo scopo, il Kazakistan ha sfruttato gli enormi giacimenti di risorse naturali che possiede (il solo petrolio costituisce il 20% del PIL, il 50% delle entrate di bilancio e il 60% delle esportazioni). Il progetto, che dovrebbe completarsi nel 2030, prevede che la capitale spazierà su un'area complessiva di 710 km². Dietro il sogno di Astana c’è Nursultan Nazarbayev, alla guida del paese da 28 anni e che, nelle ultime elezioni del 2015, ha ottenuto l’ennesima conferma come Presidente con il 97,75% dei voti.

Astana è una città in costruzione ma già oggi sfoggia uno skyline futuristico a cui hanno contribuito archistar internazionali come il giapponese Kisho Kurokawa e l’inglese Norman Foster. “La Dubai della steppa” — così viene chiamata — non mostra più traccia delle vecchie atmosfere sovietiche, ma rappresenta una città avveniristica, un desiderio di futuro e ricchezza, un’utopia di vetro e di riflessi che esibisce l’ambizione di un paese intero di ottenere il riconoscimento internazionale dal punto di vista politico e strategico, al centro dell’Eurasia e lungo la nuova Via della Seta.

Alla vertiginosa crescita artificiale dell’architettura e dei costi per vivere nella città non sta però corrispondendo un’altrettanto rapido aumento della popolazione: oggi di 800.000 persone, ma nelle previsioni avrebbe dovuto toccare il milione già nel 2012.

* Nel marzo 2019 il Parlamento ha cambiato il nome di Astana in Nur-Sultan, in onore del presidente dimissionario Nursultan Nazarbayev (che ha comunque mantenuto altre cariche importanti che gli consentono di governare il paese).

(Testo in italiano sopra)

In recent days, Interchange Festival inaugurated in Batumi (Georgia), where my work on Kazakhstan “2030 Birth of a Metropolis” is also exhibited. A preview of the work is visible here: 2030 Birth of a Metropolis.

On July 6th 2018 (Capital Day) Kazakhstan has celebrated the 20th anniversary of the capital city, Astana.
Almaty had enjoyed previously that role, but in 1997 President Nazarbayev decided to appoint a new capital city, set in a more central position far away from highly seismic zones and, most of all, designed to transform a small regional town (Akmola, renamed Astana in 1998) in one of the most modern metropolis in the world.

To reach its goal, Kazakhstan has exploited its massive reserves of natural sources (petrol on its own accounts for 20% of its GDP, 50% of financial income and 60% of export). The project shall be completed in 2030 and it implies that the capital will cover a total area of 710 km2.
Behind Astana’s dream there is Nursultan Nazarbayev, who has lead the country for 28 years and has been confirmed as President at the last election in 2015 with the 97, 75% of the votes.

Astana is still under construction, but even today it shows a futuristic skyline achieved with the contribution of international world-renewed architects such as the Japanese Kisho Kurokawa and the English Norman Foster. In “The Dubai of the steppe” — as it is called — there is no more trace of the old Soviet atmospheres: Astana today represents a forward-looking city, a desire of future and prosperity, an utopia made of glass and reflections which shows off the entire country ambition to be internationally recognized as the political and strategic Eurasian centre, along the new Silk Road.

The population, which is today of 800.000 people: in the forecast it should have already reached one million in 2012. To the staggering architectural growth and the increase of the cost of living did not correspond an equally fast increase of the population wealth; most of the inhabitants are forced to live in the city’s outskirts.

* In March 2019, the Parliament changed the name of Astana to Nur-Sultan, in honor of the outgoing president Nursultan Nazarbayev (who nevertheless retained other important positions that allow him to govern the country).

Intervista sul Corriere di Romagna by Filippo Venturi

Oggi, sul Corriere di Romagna, un articolo di Marcello Tosi in cui mi intervista a proposito dei miei lavori “Untold” e “Sword of Damocles”, realizzati nell’ambito del Progetto IDE e che saranno esposti nella prossima edizione del SI Fest, il Festival della Fotografia di Savignano sul Rubicone!

Finalista e in mostra al Białystok Interphoto Festival by Filippo Venturi

Il mio lavoro è stato selezionato fra i 10 finalisti del Grand Prix Award e sarà esposto al Białystok Interphoto Festival!
Il vincitore sarà annunciato il 28 settembre. Di seguito il comunicato ufficiale.

We have a pleasure to announce the list of ten finalists INTERPHOTO Grand Prix 2019:
Javier Arcenillas, Alicja Brodowicz, Daria Garnik, Gläscher, Chirag Jindal, Hannes Jung,Maxime Mathys, Karol Pałka, Jakub Wawrzak, Filippo Venturi.
Thank you for the hard work of the jury team: April Gertler / Thomas Licek / Andrée Moser-Morel / Andreas Müller-Pohle / Naima Miriam Savioli / Olivier Spillebout / Jesús Vilamajó, whose chairman is Andreas Müller-Pohle

Ulteriori informazioni qui: www.interphoto.pl

Eyes Wide Shut in mostra a Bibbiena by Filippo Venturi

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Il mio lavoro fotografico "Eyes wide Shut", premiato nel concorso "Crediamo ai tuoi occhi", sarà in mostra al Centro Italiano della Fotografia d'Autore di Bibbiena dal 21 settembre al 17 novembre 2019!

Saranno esposti anche gli altri lavori premiati, di autori del calibro di Daniele Vita, Umberto Verdoliva, Enrico Genovesi, Andrea Angelini, Alessandro Mazzola e altri.

La mostra sarà aperta dal martedì al sabato negli orari 9.30-12.30 e 15.30-18.30 e domenica nell'orario 10-12.30.