Exhibitions

La Notte della Fotografia a Piacenza by Filippo Venturi

“La notte della fotografia” è il titolo dell’evento culturale pensato per la città di Piacenza, che prevede una serata di proiezioni di lavori fotografici di autori importanti e affermati, affiancati a lavori di fotografi emergenti, comunque di spessore.

Gli autori coinvolti sono circa una trentina e tra essi ricordiamo in particolare Vittore Fossati, Simona Ghizzoni, Claudia Corrent, Mattia Zoppellaro, Piero Percoco, Filippo Venturi e tantissimi altri non meno importanti.

Le 6 diverse proiezioni si svolgeranno all’aperto in diversi punti del centro storico, in piazze, piazzette o cortili, per favorire anche la valorizzazione di luoghi poco conosciuti, in modo che i visitatori possano passeggiare per la città e raggiungere i vari punti di proiezione a piedi o in bicicletta. I luoghi scelti sono: Palazzo Farnese, Piazzetta Plebiscito, cortile del liceo Gioia, chiostri di San Sisto, scalinata Muntà di ratt, orti di via Borghetto.

L’evento, che si svolgerà sabato 7 maggio, è gratuito e aperto a tutti i cittadini e non solo, in quanto si prevede di richiamare appassionati di fotografia e di eventi culturali innovativi anche da fuori provincia (come era successo dal 2004 al 2010 per il Festival internazionale di fotografia FOTOSINTESI da noi organizzato in San Agostino, Palazzo Farnese, Palazzo Costa e nelle varie gallerie cittadine, che ha richiamato in quel caso numerosissimi spettatori, provenienti anche da fuori città e fuori regione).

In caso di maltempo, l’evento sarà posticipato al sabato successivo.

Ogni proiezione – della singola durata di circa 15 minuti ed ognuna concepita su un tema diverso – andrà in loop per tutta la serata, che si svolgerà tra le ore 20.30 e le 23.30; quando un gruppo di persone (sedute e distanziate) ha finito di vedere la proiezione A, si sposterà verso la proiezione B o C in modo da lasciare spazio agli altri e così via.

E’ una formula semplice, ma diversa dal solito e che mette in contatto i cittadini con l’arte (direttamente senza bisogno di entrare in spazi istituzionali), la fotografia, diversi temi attuali e contemporanei, alcuni luoghi poco conosciuti o comunque da valorizzare, non crea possibili assembramenti al chiuso, è fruibile da ogni fascia d’età, può richiamare visitatori anche dalle città vicine, può vedere coinvolte anche le attività commerciali (bar, ristoranti ecc.) lungo il percorso, non prevede il pagamento di un biglietto.

Mostra alla Klompching Gallery di New York by Filippo Venturi

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Dal 7 al 17 marzo 2018, alla Klompching Gallery di New York, saranno esposti i lavori fotografici premiati ai LensCulture Emerging Talent Awards, fra cui il mio “Korean Dream” :)

L’inaugurazione sarà mercoledì 7 marzo 2018, dalle ore 18 alle ore 20!
Qui il link all’Evento Facebook.

Maggiori informazioni sui lavori esposti qui:

LENSCULTURE EMERGING TALENT AWARD EXHIBTION
MARCH 7 – 17, 2018 | Opening Reception: Wednesday, March 7, 6:00–8:00pm

Klompching Gallery and LensCulture are thrilled to present the laureates of the 2017 LensCulture Emerging Talent Awards! The 50 photographs are a selection of the strongest and most memorable work sent in by photographers working in over 160 countries around the world. Here you'll discover serious documentary and photojournalism projects, as well as our aesthetic celebrations of the interplay of light, color, form and texture.

In this unique exhibition, you will find inspiring, creative work from all parts of the globe. A single photograph as been chosen from each award-winning series, curated by Darren Ching and Debra Clomp Ching. If yo'd like to see the full series and learn more about each photographer, please visit the LensCulture Emerging Talent Award Winners page. We're so glad you're here—we hope you will spend some time enjoying this remarkable collection of photographs.

E il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, in mostra a Cesena! by Filippo Venturi

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E IL MARE CONCEDERÀ A OGNI UOMO NUOVE SPERANZE
Mostra fotografica a cura di Filippo Venturi
Anteprima del laboratorio fotografico con i ragazzi rifugiati e richiedenti asilo del Progetto Accoglienza dell’ASP Cesena Valle Savio

Apertura: Venerdì 23 Giugno 2017, dalle ore 18
Periodo della mostra: Dal 23 Giugno al 23 Luglio 2017
Sede: Complesso ex-Roverella, Via Strinati, 59 - Cesena (FC)
Orario di apertura: 23, 24 e 25 Giugno, dalle ore 18 alle ore 24; in seguito dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 18. Ingresso libero

L'organizzazione della mostra, nell'ambito dell'evento "Cortili Aperti 2017", è a cura dell'ASP Cesena Valle Savio, in collaborazione con Bibliostelle, Istituto di Cultura Musicale Arcangelo Corelli, Conservatorio Bruno Maderna, Associazione Musica Meccanica Italiana, Associazione Il Cigno, Project Work Italia, Team Service, L'Aquilone di Iqbal e con il patrocinio del Comune di Cesena.

 

IL PROGETTO

Cerca la foto in mezzo ai documenti frusti, infilati nella giacca. La trova.
Nel porgerla, ci stampa sopra il pollice.
Quasi deliberatamente, come un gesto di possesso.
Una donna o forse un bambino.
La foto definisce un'assenza.
Anche se è vecchia di dieci anni, non fa differenza.
Tiene aperto, preserva lo spazio vuoto che, se tutto va bene, la presenza della persona ritratta un giorno tornerà ad occupare.
La ripone immediatamente nella tasca e senza darle neanche un'occhiata.
Come se la sua tasca ne avesse bisogno.

- "Il Settimo Uomo", John Berger, Jean Mohr

La bulimia mediatica legata al fenomeno migratorio ha col tempo sepolto l'identità delle persone e offuscato l'empatia verso le necessità e i desideri di chi ha dovuto abbandonare la propria casa e attraversare il mondo alla ricerca dei propri sogni.
Gli unici momenti in cui l'individuo emerge dall'anonimato dai numeri è quando diventa (due volte?) vittima.

Un padre, Osama al-Abdelmohsen, attraversa di corsa il confine serbo-ungherese con il proprio figlio piccolo, Zaid, in braccio; ha già percorso quasi 3.000 km e dovrà affrontarne altri 2.000 per giungere alla sua destinazione, la Spagna. Quel giorno però, lo sgambetto della videoreporter ungherese Petra Laszlo, con conseguente caduta, viene ripreso e fa il giro del mondo.
E' servito quello sgambetto per convincerci a fermarci e a osservare; per un attimo padre e figlio sono stati riconosciuti come tali e non come numeri o come invasori.
E' servita l'immagine di Aylan Kurdi, 3 anni, adagiato sulla sabbia e senza respiro, per comprendere cosa significa morire nel tentativo di raggiungere una vita migliore. Per un attimo certe affermazioni che incitano a lasciarli affondare in mare sono emerse in tutta la loro assurdità.

La Fotografia si presta alla contemplazione, a recuperare l'azione premeditata e scelta dell'osservazione, verso ciò che solitamente è un guardare istintivo e frenetico.

La scopo di questo laboratorio - ancora in corso e che prevede anche la raccolta di testimonianze e storie - consiste nel restituire una identità ai ragazzi rifugiati e richiedenti asilo del Progetto accoglienza dell'ASP Cesena Valle Savio.
Hanno scelto di partecipare, aprendosi e mostrandosi, non a livello burocratico, ma a livello umano, verso la città che li ospita e che merita di osservare coi propri occhi e non attraverso l'eco di slogan bianchi o neri.

Una selezione di immagini neutre, dall'archivio ASP, come le fototessere realizzate ai ragazzi al loro arrivo in città; una selezione di ritratti realizzati da un fotografo che ha iniziato a conoscerli e riconoscerli; una selezione di selfie, forma bistrattata di fotografia che svolge un importantissimo e non riconosciuto ruolo sociale, sostituendosi al diario, surrogando la parola; una selezioni di immagini degli ambienti che frequentano e altro ancora.

In questa anteprima è presentata una selezione di fotografie che innalzano un potenziale ponte sul quale, chi vorrà, potrà procedere per avvicinarsi allo sconosciuto, al presunto diverso, forse sorprendendosi e rispecchiandosi.
L'integrazione avviene su due versanti, se da un lato c'è chi porge la mano, dall'altra occorre qualcuno che la accolga nella propria.

 

IL CURATORE

Filippo Venturi (Cesena, 1980) è un fotografo documentarista italiano.
Si dedica inoltre a progetti artistici e personali su temi, storie e problematiche che ritiene interessanti da approfondire.
I suoi reportage sono stati pubblicati su diversi magazine e quotidiani come The Washington Post, Die Zeit, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Vanity Fair, Gente, D di Repubblica, Io Donna / Corriere della Sera.
Nel 2015 ha realizzato il progetto "Made in Korea", sulla Corea del Sud, che è stato esposto al Centro Italiano della Fotografia d’Autore di Bibbiena, al Foro Boario di Modena come "Nuovo Talento" di Fondazione Fotografia Modena, al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma nell’ambito della selezione "Emerging Talents" e alla Somerset House di Londra a seguito del premio ricevuto ai Sony World Photography Awards.
Nel 2017 è stato inviato da Vanity Fair in Corea del Nord, dove ha realizzato il reportage "Korean Dream", completando così il suo progetto sulla penisola coreana.

 

Lo spazio espositivo, prima dei lavori di pulizia e allestimento.

Lo spazio espositivo, prima dei lavori di pulizia e allestimento.

Demigods exhibition in Forlì by Filippo Venturi

This year I was one of the three prize-winning artists in the project "Galleria a Cielo Aperto" in Forlì, edited by the Associazione Regnoli 41.

The project involves the installation of three works for a period of three years in Via Regnoli where, since five years, the works of artists make this corner of Forli one of the most evocative of the City.

The exhibition opened Saturday, February 19, 2017, at 11.00 am.

Besides me, the project "Galleria a Cielo Aperto" has awarded the sculptor Alessandro Rizzi and the childrens of Fondazione Enaip from Cesena. The fourth artist selected was Renzo Zilio, winner of the photo contest "Uno scatto per Regnoli".

In my case, we have installed two of my photographic prints (of weather-resistant material) from the serie "Demigods" outside the balcony of a house (almost all the exhibition spaces are made available by the inhabitants of the street).

All this was made possible thanks to the Associazione Regnoli 41, the Comune di Forlì, the Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì and the sponsors Giemme Infissi, Prati Color and Banca Mediolanum!

(The photos in this article were made by Elisa Cimatti).