La favola di Elon Musk da Starbucks / by Filippo Venturi

Ieri sera ho notato una cosa anomala, mentre scorrevo Facebook.
Mi sono apparsi due post consecutivi uguali, di due pagine che NON seguo.

Entrambi i post raccontavano di quella volta che Elon Musk avrebbe aiutato il commesso di uno Starbucks, dandogli i soldi per comprare la bicicletta alla figlia e offrendosi di pagare anche le spese future per la sua istruzione.

È curioso, perché proprio in questi giorni Trump e Musk stanno smantellando USAID, l'agenzia del governo statunitense che gestisce i programmi di aiuti internazionali e che dal 1961 fornisce aiuti umanitari e di altro tipo, compresi quelli sanitari (in Africa ha svolto diverse iniziative per ridurre la diffusione dell’HIV/AIDS).

Provando a cercare su Facebook lo stesso testo di quel post pro-Musk, appaiono molte pagine con post identici: stessa immagine generata con IA che raffigura Musk da Starbucks e stesse parole per elogiarne la presunta generosità.

Sembra proprio che sia iniziata la campagna social d’Europa dell'uomo più ricco del mondo, per orientare l’opinione pubblica europea a suo favore; iniziativa che sarebbe coerente col suo desiderio di trovare popolarità in Europa, anche grazie al lancio dello slogan "MEGA" (Make Europe Great Again, che ricalca il MAGA, Make America Great Again) e alle interferenze politiche in Germania, e non solo, dove appoggia in modo convinto i neonazisti di AfD (Alternative für Deutschland).

Infine, questa campagna social sembrerebbe confermata da quanto riportato nei giorni scorsi su Instagram dalla pagina Welcome to Favelas - che solitamente condivide video amatoriali di scene di degrado, aizzando l’indignazione degli utenti - in un post in cui spiegava con orgoglio che i rappresentanti europei di Elon Musk hanno avuto un incontro con "realtà social legate al mondo dell'informazione indipendente" (Welcome to Favelas compresa). Il post si chiude con l'hashtag: #youarethemedianow.

Lo scopo di Elon Musk è, probabilmente, quello di avvelenare le democrazie europee con fake news, seminate da sistemi di informazione “non ufficiali” (per non dire improvvisati e in malafede), che ne esaltano le gesta e, in futuro, chissà quali altri contenuti condivideranno per indebolire la fiducia nei governi e nei sistemi europei.

Sarà interessante monitorare se questa strategia di comunicazione si stia diffondendo anche in altri paesi europei. L’adozione di uno stile narrativo semplice, diretto e facilmente condivisibile suggerisce un approccio mirato a massimizzare l’engagement e la viralità dei contenuti. Resta da capire se stia funzionando (temo di si) e con quale intensità proseguirà questa operazione di influenza dell’opinione pubblica europea.


Questo il testo integrale della favola:

Secondo alcuni testimoni, Elon Musk era entrato in uno Starbucks di Austin, in Texas, dopo una lunga giornata di riunioni. Mentre aspettava il suo ordine, sentì una conversazione tra la cassiera e un collega. L'impiegato spiegò con tono rassegnato che non poteva permettersi di comprare il regalo che sua figlia aveva chiesto per il suo compleanno a causa delle crescenti difficoltà finanziarie.

Musk, noto per la sua capacità di individuare i problemi e trovare soluzioni rapide, non ha esitato a intervenire. "Mi dispiace, non ho potuto fare a meno di sentire. "Cosa vuole sua figlia?" chiese l'imprenditore. Sebbene il cassiere inizialmente fosse imbarazzato, Musk è riuscito a calmarlo con un sorriso e parole di empatia.

Dopo aver saputo che il regalo desiderato era una bicicletta, Musk non solo la pagò, ma si offrì anche di coprire le spese future per l'istruzione della ragazza. "Voglio che tua figlia abbia delle opportunità. "Se mai avrai bisogno di supporto con i tuoi studi, puoi contare su di me", ha detto il miliardario, lasciando in lacrime la cassiera e tutti nel negozio.